Cambiamenti climatici: caffè e cioccolata a rischio

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Cambiamenti climatici: caffè e cioccolata a rischio

Caffè e cioccolato saranno a rischio entro i prossimi 70 anni

Lo rivelano i risultati di uno studio condotto da alcuni ricercatori britannici e australiani, che affermano come a causa dei cambiamenti climatici le specie animali subiranno un’importante riduzione nel loro numero, pari a circa un terzo di quelle esistenti, mentre per la vegetazione si parlerebbe di un vero e proprio dimezzamento.

 

La netta riduzione delle specie animali e vegetali provocata dai cambiamenti climatici colpirà soprattutto l’area dell’Africa sub-sahariana, del Centro America, parte del Sud America (nello specifico l’Amazzonia) e dell’Australia. A essere colpite, anche se in misura minore, anche ll’Asia centrale, il Nord Africa e l’Europa sud-orientale.

Lo studio pubblicato su Nature Climate Change pone l’accento sul rischio che piante di largo consumo come il cacao e il caffè correranno sul finire del secolo a causa dei cambiamenti climatici. Conclusioni che la Dr. Rachel Warren ammette possano essere persino troppo “ottimiste” per via della mancata considerazione durante l’analisi dei possibili grandi disastri naturali e le malattie:

"Questa perdita di biodiversità su vasta scala impoverirebbe in modo consistente la biosfera e i servizi che oggi garantisce all’ecosistema gli animali in particolare potrebbero scomparire in numero maggiore se le nostre previsioni verranno combinate con la perdita di cibo dalle piante. Ci sarà anche un effetto a catena per gli esseri umani perché queste specie sono importanti per cose come purificazione di aria e acqua, argine per le alluvioni, ricambio di sostenza nutrienti ed ecoturismo".

 

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Caffè: un aiuto naturale contro cancro e malattie cardiovascolari

Il caffè come aiuto per mantenere una buona salute fisica. Berne tre o quattro tazzine al giorno garantirebbe un’efficace protezione da patologie degenerative o croniche come alcune forme tumorali, le malattie cardiovascolari e l’ictus. A raccogliere in un libro i benefici di questa bevanda per le persone sane gli esperti dell IRCCS (Istituto di Ricerche Farmacologiche) Mario Negri di Milano, a cui hanno assegnato il titolo “Caffè e Salute”.

Caffè che sarebbe un rimedio naturale, nelle giuste dosi quindi senza esagerare, in grado di contribuire alla prevenzione tumori alla gola e alla laringite, malattie cardiovascolari e persino patologie degenerative e croniche del cervello. Merito della caffeina, come spiega la Dr. Alessandra Tavani, capo del Laboratorio di Epidemiologia delle Malattie Croniche al Mario Negri:

"Bisogna non fare confusione tra effetti della caffeina e del caffè. La caffeina della tazzina di caffè è ritenuta responsabile della diminuzione del senso di fatica, dell´aumento della vigilanza e dell´aumento della motilità intestinale. Inoltre la caffeina a dosi appropriate potenzia gli effetti antidolorifici dell´aspirina, aumentandone la biodisponibilità. Altri componenti del caffè (fra cui i polifenoli) potrebbero avere effetti favorevoli prevenendo l insorgenza di malattie cardiovascolari, della cirrosi epatica e di svariate forme di tumore: cavo orale, faringe, fegato, endometrio e pare anche colon-retto".

Dati molto recenti mostrano che il caffè sembra essere associato a una diminuzione di mortalità totale, anche se i risultati vanno confermati. In sostanza, consumando tre o quattro tazzine di caffè, l´individuo sano può godere del piacere di bere un buon caffè senza temere per la propria salute.

Attenzione però viene comunque raccomandata per via del potenziale danno causato nell’eventualità di sensibilità alla caffeina. La stessa Tavani sottolinea come la specifica capacità di metabolizzare la sostanza muti in maniera radicale il contributo che il caffè potrebbe portare all’organismo.

"Il sistema responsabile del metabolismo e dell´eliminazione della caffeina nell´ uomo può essere presente nelle persone in due diverse varianti: una elimina la caffeina velocemente, l´ altra la elimina lentamente. Naturalmente chi elimina la caffeina lentamente risente di più e più a lungo dei suoi effetti: è il caso di chi sostiene di non dormire se prende il caffè dopo le 17 o di chi riporta altri effetti forti (come la tachicardia). È bene che chi non tollera la caffeina si astenga dal consumo di caffè oppure utilizzi il decaffeinato che ne contiene quantità trascurabili".

Dal punto di vista teorico ci sono numerose interazioni della caffeina con diversi medicinali, soprattutto quelli attivi sul sistema nervoso centrale, ma per la maggior parte dei farmaci non ci sono evidenze di rilevanza clinica. Eccetto per consumi molto alti di caffè (oltre quattro tazzine al giorno), che sono sconsigliabili in ogni caso. L´unica sostanza per la quale il caffè è sicuramente pericoloso è l´efedra (e i suoi derivati, efedrina e pseudo-efedrina), usata in medicina per la cura dell’asma e di alcune malattie cardiovascolari, o in oculistica per provocare la dilatazione della pupilla.