Alla ricerca del giardino perduto

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Alla ricerca del giardino perduto

L´ amore per i giardini produce splendidi scorci...Non si tratta dell´ultimo film di Indiana Jones, bensì di una delle più antiche passioni dell´uomo: il giardinaggio.

Le Religioni del Libro narrano che alle origini della storia, Dio collocò l´uomo con la sua compagna  in un sito meraviglioso ricco di vegetazione, fiori e frutti: il giardino dell´Eden, lì, a quanto pare, Adamo ed Eva,  passavano le giornate in assoluta tranquillità cibandosi dei frutti degli alberi, godendo delle bellezze della natura circostante.

Un giorno però, sbagliarono qualcosa, forse loro non capirono bene cosa successe veramente, tuttavia entrambi vennero cacciati.

Fu così che l´esclusione dal Paradiso Terrestre è rimasta per l´uomo  una questione irrisolta. Assiri, Babilonesi, Egizi, Greci e Romani spinti dal desiderio inconscio di ritornare nel Paradiso perduto, costruirono nei secoli siti meravigliosi, ricchi di piante fiori e frutti e, questa innata passione, è arrivata fino ai giorni nostri attraverso ville principesche, castelli e parchi, esasperata là dove la natura meno generosa è battuta da un clima torrido piuttosto che da un freddo continentale.

Strano a dirsi, questa passione non riguarda solo le persone più abbienti bensì, anche se nascosta, risiede in ognuno di noi infatti, è quasi impossibile trovare persone  che non anelino, anche se piccolo, uno spazio verde tutto per loro, potremo vedere così vasi fioriti, magari ricavati da vecchie pignatte piuttosto che da latte di conserva riciclate, anche nei siti più semplici, la ricerca del giardino perduto continua da allora sottovarie forme ad interessare il genere umano.
 
Il nostro  spazio verde,  molto spesso rispecchia i desideri e le passioni di chi lo progetta e di chi lo mantiene, sia questi un architetto del paesaggio piuttosto che un semplice hobbista.
Le piante del nostro giardino spesso, evocano ricordi, ora gioiosi, ora maliconici, rammentano una vacanza od una persona cara, la passione per chi ci sta vicino o l´infanzia che non c´è più.   
Questa riflessione, in parte già esternata da Rudolf Borchardt nel suo libro “Il giardiniere appassionato” potrà essere la guida alla scoperta di un qualcosa di infinitamente desiderato che risiede dentro il nostro cuore.
L´Autore, uno dei più grandi della letteratura moderna tedesca, scrisse quest´opera nel 1938, durante il suo soggiorno a  Sanremo, dopo svariate esperienze di giardinaggio nella Lucchesia, il libro che all´origine ebbe un modesto impatto, rimase nel dimenticatoio per diversi anni e fino a quando riedito, mi par di ricordare da Einaudi, negli anni scorsi è approdato nelleUn magnifico vialetto fiorito nostre biblioteche con un discreto successo.
Pur non abbandonando la traccia di questo scrittore “evergreen”, vissuto in un´epoca dove, poesia, sentimento ed il tempo da dedicare al giardino, erano ancora a portata di mano, veniamo ai nostri giardini, balconi, angoli verdi in salotto o quantaltro e, pur ispirandoci alla sua opera, andiamo a creare i nostri piccoli paradisi, in casa, fuori, nel terrazzo piuttosto che sul balcone, cercando di donare alle nostre verdi amiche le condizioni ottimali di vegetazione.
L´ angolo verde di solito rispecchia i gusti del possessore, anche se molto spesso il giardiniere lo influenza con I propri gusti personali, la cosa più importante però, è considerare  le piante organismi viventi, quindi collocarle in siti consoni al proprio habitat di origine, questo sarà possibile se avremo l´abilità di creare un ambiente adatto alla loro sopravvivenza.
Iniziamo dai nostri salotti ed andiamo a scegliereil posto più luminoso, lì potremo coltivare tutte le piante tropicali, magari aiutandoci con lampade agli ioduri, luci al neon tipo 33 oppure 34, piuttosto che con quelle ai vapori di mercurio, queste ultime, pur essendo valide fanno una luce molto particolare non sempre gradita, fermo restando che la luce del sole è sempre preferibile e qualora fosse troppo forte oppure si creasse un effetto lente attraverso i vetri basterà una tenda trasparente che lasci comunque filtrare la luce in maniera più moderata.
Molto spesso ci capita che al ritorno da una vacanza vogliamo inserire nel nostro giardino le piante che hanno accompagnato le nostre ore di svago, e ciò al novanta per cento è possibile ma attenzione, dovremo avere l´abilità di cercare, se si tratta di piante tropicali, l´angolo adatto per poterle coltivare, come si diceva prima in appartamento, aggiungendo alla luce intensa,  naturalmente schermata, un buon grado di umidità, ciò sarà sufficente per aiutarle a crescere e goderne la trasformazione; in caso di piante alpine, se abitiamo in una regione mediterranea al nord, dovremo avere al cura di non posizionarle in siti soleggiati a trecentosessanta gradi, bensì dare a loro momenti di ombra mentre se, abitiamo al sud sarà un´impresa assai ardua, per le piante mediterranee infine direi che salvo la parte continentale della nostra penisola,  potrà accogliere egregiamente ogni sito.
Ricordo che alcuni anni fa, un amico mi portò dalle spiaggeUn bellissimo giardino fiorito del mar Rosso i semi di un  basilico
molto particolare, li piantai in giardino e crebbero delle pianticelle deliziose dal profumo particolarissimo, unico neo, con le prime brume d´autunno, non avendo provveduto a ripararle, le ho perdute inesorabilmente, pertanto il rispetto delle condizioni climatiche di provenienza sarà  la prima regola da non dimenticare.