Messi da parte per qualche ora al giorno quaderni e libri, i bambini, sotto la guida degli insegnanti e di personale esperto, imparano non solo quali sono i prodotti di stagione, come effettuare semina e raccolta, come utilizzare l’acqua per l’irrigazione in maniera corretta e senza sprechi ma anche il rispetto per la natura e l’ambiente in cui vivono.
L’obiettivo è inoltre quello di portare sui banchi una merenda naturale, biologica e sana. Prendersi cura dell’orto permette ai bimbi di capire il valore dei semi e dei frutti e scegliere cosa mangiare sulla base delle proprie esigenze e non solo di quelle del mercato.
Un ritorno alla terra che è stato reso possibile grazie anche al progetto di SlowFood “Orto in condotta” che dal Nord al Sud del paese conta già più di 400 orti didattici, ha durata triennale e si presuppone anche la valorizzazione dei prodotti locali. Uno dei punti chiave del progetto è infatti la coltivazione delle varietà tipiche del territorio regionale.
Le altre condizioni prevedono che:
Non mancano inoltre i momenti dedicati alla degustazione dei prodotti coltivati insieme ai genitori e ai nonni. Anche se nasce a scuola, il progetto coinvolge attivamente anche le famiglie.
Ogni scuola inoltre sceglie un tema su cui basare l’orto durante l’anno scolastico. A Capannori in provincia di Lucca ad esempio il tema di “Orto in condotta” per l’anno scolastico 2013-2014 è la biodiversità: ogni orto pertanto avrà un angolo in cui verrà coltivato il fagiolo rosso di Lucca.
Come leggiamo invece sul “Giornale del Cilento”, nella scuola primaria di Caselle in Pittari, non solo si coltiva l’orto ma si fa anche merenda con pane e olio così come accadeva tanti anni fa e non con le merendine confezionate.
Fonte: www.nonsprecare.it