scheda di mantenimento
Questa pianta erbacea molto dal Neolitico fino al secolo scorso, ricevette il suo nome da Linneo in onore di Enrico IV re di Navarra. Presenta un fusto eretto e foglie quadrangolari con margini seghettati. I fiori, di piccole dimensioni, sono riuniti in spighe e appaiono in primavera ed in estate. Le foglie crude o cotte sono ricche di
ferro vitamine e
minerali; possono essere impiegate crude in insalata o cucinate in umido, in ripieni e minestre. Il buon enrico necessita di esposizioni in pieno sole; si adatta ai climi temperati e sopporta il freddo. Le innaffiature devono essere
moderate durante il ciclo vegetativo. Questa pianta si puo´ moltiplicare per
semina dopo aver arricchito il terreno con del
letame maturo, seminando alla profondita´ di circa 5 mm. La comparsa di piccole macchie rotonde sulle foglie, puo´ essere determinata da un attacco di
cercosporiosi che si combatte con
Poltiglia bordolese o
ossicloruro di rame. Il
mal vinato puo´ causare seri danni nei terreni molto umidi. La lotta prevede la distruzione delle piante colpite.
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