Anguria

Citrullus vulgaris Famiglia: Curcubitacee Origini: Asia e Africa subtropicali Da frutto: Annuale Esposizione: Soleggiata Innaffiature: Moderate Clima: Caldo Terreno: Fertile, profondo Parassiti/malattie: Peronospera, mal bianco, ticchiolatura Riproduzione: Per seme Fertilizzante: Potassio Raccolta: Si raccoglie da luglio a settembre Descrizione: La pianta e´ annuale, erbacea. Nasce spontaneamente in Asia ed in Africa, in Italia e´ coltivata maggiormente nella zona nord del meridione. Si presenta con un portamento strisciante e disordinato; i fusti sono esili e fragili lunghi circa 5 cm; le foglie sono grandi a cinque o sei lobi; i fiori sono gialli e molto vistosi; il frutto e´ una bacca sferica allungata di colore verde uniforme o rigato; all´interno si presenta una polpa rosa-rossa con buccia spessa. L´anguria ha proprieta´ rinfrescanti e diuretiche. Esposizione: Predilige zone soleggiate Innaffiature e fertilizzazione: Le innaffiature devono essere effettuate prima che la pianta ne mostri bisogno. Innaffiature abbondanti possono generare frutti acquosi ed insipidi. Il terreno deve essere lavorato in profondita´, possibilmente dall´autunno precedente per anticipare la concimazione che va effettuata con anticipo sulla semina. Riproduzione: Si riproduce per seme, da marzo nelle zone calde, da maggio nelle regioni settentrionali. I semi vanno collocati direttamente nel campo a testa in giu´ ad una profondita´ di 3-4 cm, per aiutare la crescita. Quando i frutti cominciano a maturare, e´ consigliabile sollevarli dal terreno, con legno o cartone, per evitare il decomponimento di alcune parti. Per stabilire la maturazione dei frutti basta colpirli con le nocche delle dita: se fara´ un suono cupo sara´ pronta al raccolto. Parassiti e malattie: La pianta può essere attaccata dalla peronospera che attacca le foglie e riduce la crescita dei frutti. Il mal bianco, invece, provoca l´antracnosi, che colpisce irreparabilmente foglie e frutti. In questo caso si possono effettuare trattamenti preventivi con la poltiglia bordolese. Contro la ticchiolatura non esistono metodi, meglio scegliere varieta´ robuste e fare la rotazione delle colture.

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