Bignonia

Bignonia

Bignonia
Questa pianta e´ l´unica rappresentante del genere Bignonia, mentre le altre specie chiamate comunemente bignonia, fanno parte dei generi Campis, Tecoma, Tecomaria e altri. Ha origini nordamericane e ancora oggi, in luoghi come Peru´, Messico e Argentina e´ considerata simbolo di prosperita´ e ricchezza. Viene utilizzata durante cerimonie sacre ed e´ collocata nei pressi della porta d´ingresso di casa come porta fortuna. Deve il suo nome a Paul Bignon, bibliotecario alla corte di Luigi XV, nel periodo in cui la pianta giunse in Europa. Bignonia capreolata e´ una specie rampicante che raggiunge una lunghezza di 5 metri o piu´. In Italia e´ molto utilizzata per il suo portamento rigoglioso e per le abbondanti fioriture estive. E´ adatta per arredare verande o per coprire muri e pergolati. Presenta foglie oblunghe, lucide, sempreverdi unite ad un viticcio munito di ventose per legarsi a strutture di supporto. Genera fiori color arancio-rosso molto decorativi, tubulosi che compaiono in maggio-giugno. E´ una pianta delicata coltivabile all´aperto solo in regioni a clima mite, in posizioni a riparo da correnti d´aria fredda. Nelle regioni particolarmente fredde necessita la coltivazione in vaso, e viene posta all´esterno nella bella stagione. La bignonia esige un substrato argilloso, molto fertile e ricco di sostanze organiche. Le innaffiature devono essere abbondanti e regolari nel periodo estivo, evitando ristagni d´acqua. Nel periodo invernale mantenere il terreno umido. La moltiplicazione e´ possibile in aprile tramite talee da germogli messe a radicare in sabbia. A radicazione avvenuta si trapiantano in vasi o si mettono a dimora in un composto compatto. La semina si effettua in marzo, conservando una temperatura di circa 13 gradi. Quando le piantine hanno germinato e sono un po´ piu´ grandi, si collocano in vasi e poi in contenitori piu´ grandi, fino alla messa a dimora definitiva. La potatura va effettuata alla fine dell´inverno eliminando rami secchi, deboli o danneggiati per favorire lo sviluppo dei germogli laterali che generano i fiori. Puo´ essere colpita dagli afidi che, oltre a provocare danni visibili, succhiano le sostanze nutritive. Questi parassiti si eliminano con trattamenti a base di litotamnio, cenere di legna e polvere di roccia.